domenica 16 settembre 2007

Apologia dell'Ombra

11 luglio 2005

Finalmente, prima che sparisca dalla circolazione, sono andata a vedere Star Wars III La vendetta dei Sith. Ero stata indecisa a lungo su fatto di portare anche Andrea (ha visto tutti gli altri film della serie e gli sono piaciuti tanto) e, alla fine, ho fatto bene a non portarlo. Non tanto per le scene violente dei combattimenti, quanto per il tema, davvero troppo complesso per la sua età, che sottende tutta questa parte della storia. Un tema peraltro a me molto caro e su cui mi affretto a scrivere.
Come è noto, in questo terzo episodio Anakin diventa cattivo, soccombe al lato oscuro della forza e indossa le vesti di Darth Fener. Il motivo per cui alla fine compie questa scelta è piuttosto scontato (salvare Padme dalla morte): quello che mi interessava discutere è il tema legato alla necessità di far convivere dentro di sé luce e ombra, cercando di non rimanere sopraffatti né dall'una né dall'altra.
Italo Calvino scriveva, un bel po' di tempo fa, su un romanzo eccezionale come è Il visconte dimezzato: "Così passavano i giorni a Terralba, e i nostri sentimenti si facevano ottusi e incolori, poiché ci sentivamo come perduti tra malvagità e virtù ugualmente disumane". Come dire, non si può essere solo buoni o solo cattivi, altrimenti diventa una noia mortale. Fin da piccoli ci insegnato che le ombre dentro di noi vanno eliminate perché sono pericolose: ma chi lo ha detto! L'Ombra non è affatto sinonimo di negatività: il problema è che abbiamo una bassa soglia di tolleranza all'ansia, all'ambiguità e all'ambivalenza che il confronto fra luce e ombra ci suscita. Il fatto è che la vita è ansiogena, ambivalente e ambigua. L'Ombra è il nemico di ciò che è razionale e ragionevole, ordinato e coerente, approvato dall'autorità, è anche il germe, la possibilità nuova e la creatività, la parte senza diritti nella nostra cultura, obbligata a condurre una vita precaria ai confini della legge, braccata, proiettata, chiusa nei recinti delle istituzioni.
La società in cui viviamo ci ha abituato a scindere rigorosamente il bene e il male, senza possibilità di conciliarli in qualche modo. La realtà però, quando si elimina del tutto l'Ombra, diventa insipida. L'innocenza, come l'incoscienza, non è una virtù interessante, forse non è nemmeno una virtù.
Essere consapevoli che l'Ombra ci accompagna sempre ed è parte della realtà fa vacillare le nostre certezze. Proviamo quindi a considerare il dubbio come inizio della saggezza, perché è solo lì, in quello spazio intermedio che verità ed errore si incontrano: quando si è in dubbio si hanno migliori possibilità di unire i lati oscuri e luminosi della vita.
Tornando all'Episodio III di Star Wars: una profezia dice che verrà un uomo capace di riportare l'equilibrio nella forza. I Cavalieri Jedi rifiutano la parte oscura della forza e la combattono per eliminarla. Fanno bene? Pare di no: l'Ombra è forte ed è capace di condurci alla perdizione così come di trasformare la nostra vita. Tanto forte che ha bisogno di materializzarsi al di fuori di essi per continuare a esistere e portare equilibrio: Anakin, se non ci fossi... bisognerebbe assolutamente inventarti.

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