domenica 25 settembre 2011

mercoledì 21 settembre 2011

I Wu Ming e la coda dell'occhio

Wu Ming 1 e Wu Ming 5, qualche mese fa alla presentazione di "Anatra all'arancia meccanica" alla Casetta Rossa.

Non mi stancherò mai di raccomandare a tutti una capatina ogni tanto su Giap, il blog del collettivo Wu Ming. La lettura dei loro articoli e interventi è una vera e propria boccata di ossigeno che arriva un paio di volte a settimana. Apprezzo infinitamente il loro stile, il modo in cui parlano di ciò che accade attraverso riferimenti inconsueti al cinema e alla letteratura. “La politica ha bisogno di visioni che la narrativa produce”, è un concetto bellissimo, pieno di significato e oggi quanto mai assolutamente vero.
Un paio di giorni fa Wu Ming 1 ha pubblicato su Giap un suo intervento scritto per una rivista di cinema, Rifrazioni, partendo da una riflessione sulla celebre scena finale di Profondo Rosso. Se non avete visto il film smettete di leggere perché dirò (per forza) come va a finire e cercate di colmare questa grave lacuna culturale al più presto. Per chi ricorda, invece, Wu Ming 1 descrive quanto avviene nel corridoio: il protagonista passa velocemente e coglie fugacemente qualcosa con la coda dell’occhio, pensa, torna indietro e ricorda. Ricorda qualcosa che ha già visto all’inizio del film, in realtà ha sempre conosciuto l’identità dell’assassino fin dal suo primo passaggio in quello stesso corridoio, solo che quel particolare era rimasto sullo sfondo, lontano dal focus dell’attenzione, lontano dalla consapevolezza. Visualizzato il tutto?
Insomma, Wu Ming 1 parte dal significato di questa scena, dall'espressione "coda dell'occhio", metafora per l'estremo margine del nostro campo visivo. La coda dell'occhio, ovvero l'ultima parte dell'occhio che percepisce qualcosa che si trova in una parte di spazio che ci si sta lasciando alle spalle. E quella cosa, nel momento in cui passiamo oltre e la cogliamo fuggevolmente, è indistinta e torna a far parte di quello sfondo che si trova ormai alle nostre spalle. Per metterla nel focus del nostro sguardo, dopo averla appena percepita con la coda dell'occhio (ne abbiamo due, in realtà, una a destra e una a sinistra), dobbiamo girarci, ruotare la testa e puntare lo sguardo. Ma non lo facciamo, quasi mai almeno. L’aggettivo che Wu Ming 1 utilizza per descrivere noi stessi mentre agiamo in questo modo è “corrivi”: procediamo veloci con un focus sempre più ristretto, senza prestare attenzione a ciò che abbiamo intorno, a ciò che ci passa accanto. Non ci fermiamo a pensare, distinguere e dare significato alle cose, rispondiamo agli stimoli privi di un momento di riflessione, nel modo più immediato e banale, senza riuscire a cogliere il senso più profondo e complesso delle cose che entrano nel raggio della nostra percezione. Wu Ming 1 scrive che è proprio per questo motivo che le provocazioni dirette e frontali (culturali, sociali e via dicendo) cadono nel vuoto e servono a poco dove impera la fretta e lo stile di vita è banalmente corrivo.
Ecco dunque il bisogno di una poetica del vivere e creare che stimoli un’attenzione “obliqua” e che costringa a dare una seconda occhiata, così… tanto per vedere se il significato delle cose cambia e diventa qualcosa di diverso e più complesso, più interessante e costruttivo. Magari al rovescio. Le provocazioni dirette non bastano più: ci vuole il doppio passaggio di cui parla Wu Ming 1 nel suo articolo, che vi invito a leggere integralmente: “qualunque artista, creatore, sobillatore dovrebbe lavorare per farci entrare due volte nel corridoio: la prima volta passando di corsa, la seconda fermandoci”.

giovedì 15 settembre 2011

Human Rights - Pets Rights

Purtroppo questa volta non è una storia divertente o carina: è una storia orribile. La gattina nella foto si chiama Gloria, il fatto è accaduto a Chauteau-Therry, in Francia.
Alcuni bambini stavano giocando a calcio e questo cucciolo era la palla. Gloria ha due mesi e pesa pochi etti. La partitella è finita quando una passante si è accorta di quello che stava succedendo e ha tolto la gattina dalle mani di quei piccoli mostri.
Il veterinario ha trovato una situazione gravissima: ha dovuto asportare l'occhio destro, le vibrisse erano bruciate e strappate, due denti rotti, un osso di una zampetta posteriore è completamente distrutto. Le è stato conficcato un ago nella collottola e vomita sangue. Una radiografia evidenzia che nello stomaco c'è un chiodo e alcune viti, una della lunghezza di sei centimetri. Due interventi chirurgici in pochi giorni, se sopravviverà (è già un miracolo che sia stata ritrovata ancora viva) l'aspetta una terza operazione per provare a ricostruire l'osso della zampa. Al momento fa qualche fusa e cerca di lavarsi: un buon segno di ripresa.
Questa storia è orribile, in primo luogo perchè sono stati dei bambini, ai quali nessuno ha insegnato ad avere rispetto per niente. Il rispetto per gli altri inizia dalle piccole cose per arrivare a quelle grandi. Non si butta la carta per terra, non si torturano gli animali, non si picchiano i compagni di scuola, non si ruba la merenda... per arrivare poi a non violare i Diritti Umani e Civili di nessuno. E' un percorso mentale che inizia da piccoli: sono i bambini che poi diventano gli adulti con cui avremo a che fare domani e, sinceramenti, questi bambini mi fanno paura.

martedì 13 settembre 2011

Caccia alla Potterologia! La terza prova per vincere una copia del libro

Riporto integralmente l'annuncio uscito un paio di giorni fa su FantasyMagazine.

Nella migliore tradizione della Cerca della Pietra Filosofale potterica, anche questa caccia si articola in sette prove. Come Harry, Hermione e Ron durante il primo anno a Hogwarts, dovete mettere alla prova tenacia, conoscenze del mondo magico e reale, ingegno… insomma tutte le caratteristiche di un mago (ma anche di un Babbano) coi fiocchi!
Per partecipare, ecco cosa dovrete fare: ogni settimana, a partire dal 12 settembre fino alla mezzanotte di domenica 9 ottobre, quando scadranno i termini, dovrete tenere d’occhio le notizie pubblicate a turno, oltre che sul blog del libro, sui portali Giratempoweb, Harry Potter Italia, Harryweb.net e Portus (ogni lunedì, sul blog, verranno indicati quali sono i portali ‘di turno’ dove andare a cercare gli indizi).
In mezzo al testo di tali notizie verranno disseminati quesiti, indovinelli, tracce che dovrete individuare e risolvere. Attenzione: gli indizi non compariranno tutti i giorni per sette giorni, bensì solo due giorni nell’arco di sette, ma siccome non vi diremo in quali, dovrete curare i siti tutta la settimana (o quasi) per non rischiare di lasciarveli sfuggire. Una volta comparsi, gli indizi resteranno a vostra disposizione per tutta la settimana fino alla domenica, dopodiché verranno tolti.
Mettete da parte tutte le soluzioni man mano che superate le prove e attendete l’istruzione finale che verrà data il giorno 3 ottobre sul blog e che vi permetterà di  combinare le soluzioni parziali in un’unica soluzione finale. A quel punto, fino al giorno 9 ottobre, potrete inviare la soluzione finale, col vostro nome e cognome, a questo indirizzo: info@camelopardus.it
Se, come è molto probabile, sarete più di uno a trovare la soluzione, si procederà con sorteggio fra tutti coloro che avranno inviato la risposta corretta. Il vincitore verrà avvisato via mail da Camelopardus.
Se avete domande, adesso o nel corso dello svolgimento delle prove, non esitate a postare nella sezione commenti nel blog e lo staff provvederà al più presto a sciogliervi ogni dubbio.

I primi due siti dove cercare i primi due indizi di questa settimana sono Giratempoweb (giratempoweb.net) e Portus (Portkey.it).

mercoledì 7 settembre 2011

Potterologia: pubblicità occulta? Assolutamente no!

Direi che più che occulta è proprio sfacciata: si tratta del video che "pubblicizza" un mio saggio su Harry Potter in uscita all'interno del collettaneo "Potterologia: dieci as-saggi dell'universo di J.K. Rowling" in uscita nelle librerie il prossimo 3 ottobre. Già tempo fa avevo scritto un post sulla Casa Editrice Camelopardus: "piccola" ma GRANDE nello stesso tempo e di come mi sono trovata benissimo a collaborare con lei e con tutti gli altri "colleghi" saggisti. Insomma, adesso siamo in dirittura d'arrivo: al 3 ottobre manca meno di un mese, si stanno organizzando presentazioni del libro e sta continuando la "pubblicità" sia con i giochi mensili a tema potterico che permettono di vincere una copia del libro sia con i videopromozionali per ogni singolo saggio sul canale della Camelopardus su YouTube. Questo è il "mio" video e lo posto qui, ma vi assicuro che sono tutti molto carini quelli finora pubblicati e li potete vedere a questo indirizzo.

lunedì 5 settembre 2011

L'Accademia della Crusca e la manomissione delle parole

Lo Stemma dell'Accademia della Crusca
Anche L'Accademia della Crusca è a rischio chiusura. Un provvedimento governativo minaccia di cancellare indiscriminatamente gli enti con meno di 70 dipendenti. Cito da Il Manifesto di ieri un articolo di Ugo M. Olivieri:
... la Crusca oggi ha una funzione importante nel promuovere ricerche scientifiche sulla lingua in funzione non solo della conservazione di un patrimonio linguistico in aperta svendita quotidiana, ma anche in funzione della necessaria base scientifica che deve esistere dietro ogni discorso che mira alla divulgazione delle idee attraverso lo strumento comunicativo per eccellenza: il linguaggio.
Interessantissimo spunto di riflessione, che va al di là del rammarico di vedere il modo vergognoso in cui procedono i tagli alla cultura.
La lingua è un bene comune, essenziale come l'aria e l'acqua: sarebbe logico tentare di proteggerla, così come sono strategici gli attacchi della destra (colpevole anche l'indifferenza della sinistra) a questo patrimonio individuale e collettivo.
Usare bene la propria lingua vuol dire esprimere con chiarezza le proprie idee, dare il giusto nome alle cose, vuol dire conoscerne il significato. Vuol dire che se tutti parliamo la stessa lingua i concetti sono definiti nello stesso modo. Per fare un esempio... "democrazia" dovrebbe avere lo stesso significato per tutti, ma sappiamo che così non è. Non so se ho chiarito il discorso... Abolire l'Accademia della Crusca considerandola un ente "inutile" perchè ha meno di 70 dipendenti vuol dire disprezzare il lavoro e lo studio sulla lingua, sui significati e sull'importanza di condividere i concetti, non solo quelli "importanti" ma anche quelli che banalmente riguardano la vita di tutti i giorni. Vuol dire dare definitivamente il via libera alla "manomissione delle parole", alla loro alterazione, violazione, danneggiamento anche nei loro significati più profodi.

venerdì 2 settembre 2011

Casetta Rossa rischia di chiudere

Ho preso questa foto, che trovo bellissima, dallo spazio su Flickr di Cristiano Corsini. I miei complimenti all'autore dello scatto, secondo me riprende in pieno lo spirito della Casetta, meglio di così non si poteva rappresentare.

La Casetta Rossa di via Magnaghi alla Garbatella rischia di chiudere. Nel mese di Agosto, con la Casetta chiusa per ferie, arriva dal Comune di Roma - Ufficio Giardini l'ordine di sgombero e di restituzione dell'immobile per motivi "legati alla gestione". Nello stesso tempo, nel bilancio comunale, spunta un emendamento che prevede 48.000 euro di project financing per trasformare quello stesso spazio in un punto di ristoro con bagno pubblico. Curiosa contemponareità di intenti, troppo precisa per essere considerata casuale anche in considerazione del fatto che già lo scorso anno c'era già stato un tentativo in tal senso da parte dell'amministrazione Alemanno. Ricorda anche piuttosto da vicino la vicenda in corso alla CAE. Dalla newsletter che mi è arrivata poco fa sembra anche che in questi giorni la polizia stia acquisendo documentazione a carico della Casetta. Questo il testo della newsletter di oggi:

Quello che vorremmo fare è aprire al più presto le porte della Casetta. Vorremmo farlo in modo diverso quest'anno, vorremmo farlo insieme. Chi è la Casetta Rossa? La Casetta siamo tutti ci piacerebbe rispondere. Tutti quelli che hanno dato una mano, in qualsiasi modo, alla festa dell'altra estate. Tutti quelli che non trovano un modo per poter partecipare e proporre iniziative, spunti, idee nei mesi e negli anni passati.
Quest'anno vorremmo che fosse diverso. Costruire un ambito aperto e libero dove ognuno possa esprimersi come vuole. Un ambito dove condividere idee e riflessioni. Un ambito che diventi l'anima e il senso di quello che facciamo. La Casetta è una comunità che cambia e si modifica continuamente. E' uno spazio simile a un UFO (oggetto volante non identificato) perchè è un oggetto sociale difficile da identificare: non è un centro sociale e non è certo un ristorante. Non è un'associazione culturale e non è un'organizzazione politica. Non è un bar e nemmeno un circolo arci. E' una spazio in un parco che di volta in volta assume la forma di chi lo abita e lo anima. Vorremmo costruire cittadinanza attiva e lavorare perchè questa comunità diventi sempre più larga e consapevole e soprattutto aperta. Mettendo al centro beni comuni e il diritto alla felicità nel tempo della crisi, vorremmo discutere insieme a tutti voi di tutto questo e di quali passi affrontare  insieme.
Vi aspettiamo Lunedì 5 Settembre alle 17,30 per un'assemblea pubblica di rilancio dello spazio.

Il link al sito della Casetta Rossa lo trovate nella colonna al lato del testo, dentro "roba per tenersi aggiornati.