domenica 16 settembre 2007

I compiti a casa

22 settembre 2005

Sono ormai quasi due settimane che Andrea ha iniziato la prima elementare e una cosa a cui non avevo pensato sono i compiti da fare a casa. Nei giorni scorsi mi sono lasciata andare a deliranti commenti su blog amici (in particolare da nns e vane): dal momento che mi sono molto divertita a scriverli ho pensato di farci direttamente un post.

Non credevo che la riforma Moratti (come nota acutamente il compagno nns) funzionasse così bene. Non nego che il nano sapesse già leggere e scrivere da parecchi mesi, ma sono rimasta sorpresa dal fatto che se la cava molto bene, dopo così pochi giorni, con il ditirambo pindarico e anche un po' con la lettura in metrica dell'endecasillabo. In particolare, ho apprezzato la scelta da parte delle maestre di iniziare proprio dalla lettura integrale del De Rerum Natura di Lucrezio, utile anche, come tutti sappiamo, per altre materie come scienze e geografia e in generale per la conoscenza antica del cosmo.
Molto interessante mi sembra anche l'attività del laboratorio espressivo, dove si è deciso di far mettere in scena ai bimbi, come saggio di fine anno, La Cantatrice Calva di Jonesco. Andrea farà la parte del pompiere. La scelta del teatro dell'assurdo mi sembra davvero indovinata metafora in relazione alla situazione scolastica italiana. Complimenti al corpo docente
Come scrivevo ieri a vane, abbiamo fatto trigonometria. Il difficile è stato spiegare al nanetto la differenza tra seno e coseno e tra seno e sisa. Quando la maestra lo aveva spiegato in classe evidentemente era distratto e stava scambiando cartine di yu-gi-oh.
Con greco sta incontrando qualche difficoltà con l'aoristo passivo, ma ha fatto una splendida tesina interdisciplinare su Sofocle e Freud in relazione al dramma interiore dell'Edipo Re (qui l'ho dovuto un po' aiutare perché non gli erano chiare le implicazioni psicodinamiche).
Per domani invece è prevista un'interrogazione a tappeto di filosofia: oggi pomeriggio dobbiamo studiare la res cogitans e la res extensa di Kant, disegnarle sul quadernone e poi fare la cornicetta sotto.

A parte il cazzeggio, Andrea mi ha raccontato che la maestra ha punito ben cinque bambini perché chiacchieravano mentre si leggeva una storia. Il nano non era coinvolto. La punizione consiste nel non fare la ricreazione per una settimana. Dal momento che Andrea non è proprio quel che si dice un bambino tranquillo, è rimasto molto colpito da questa vicenda e, da quello che ho capito, in classe si deve essere dato una bella calmata. Un intervento efficace da parte delle maestre... però a me e a Stefano ha ricordato tanto una cosa: Punirne uno per educarne molti.

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