martedì 30 agosto 2011

Post vacation blues

Quando ho letto questa notizia sulla sindrome da ritorno dalle vacanze, post vacation blues, mi sono detta: "meno male, qualcuno sta pensando a come curarmi". Tornare non piace a nessuno, diciamolo... sembra che colpisca il 35% della gente al rientro in città, con maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni. Ci sono ancora dentro, anche se ancora per poco.
Mal di testa, irritabilità, senso di stordimento, calo di attenzione, dolori muscolari... durante le vacanze il cervello (questo vale per chi ce l'ha, ovviamente) tende a rilassarsi, resettando le informazioni ansiogene. Al rientro, però, deve riacquisire tutto ciò, facendo aumentare il livello di stress. E' per questo che la "sindrome" colpisce soprattutto le persone che svolgono lavori intellettuali.
Due grandi categorie di disturbi, segnala il Dipartimento di Neuroscienze di Milano: distimici e dell'adattamento. Il primo gruppo è legato a un'alterazione della sfera somatica, vale a dire disturbi del sonno o del sistema nervoso periferico, come alterazione dei ritmi circadiani e difficoltà digestive. Il secondo, legato all'adattamento, riguarda invece la sfera psico-relazionale: fatica nell'assunzione di responsabilità, difficoltà nella gestione dei rapporti lavorativi e familiari. Io li ho tutti e due, sarà grave?
La cura che suggerisco è quella che ho trovato scritta tempo fa su un muro vicino al vecchio acquedotto a Perugia (fotografata immediatamente, sapevo che mi sarebbe tornata utile prima o poi).

martedì 23 agosto 2011

Biciclette sulla metropolitana tutti i giorni anche a Roma

Riporto integralmente il testo della petizione:

Chiediamo che l'orario in cui è consentito il trasporto al seguito delle biciclette sulla metropolitana di Roma sia esteso interamente ai giorni lavorativi con una carrozza riservata a questo servizio così come è avvenuto nei giorni scorsi a Napoli per la linea 6 e così come avviene già da anni nel resto dell'Europa civile. Avanzare una richiesta del genere ai nostri amministratori è un nostro diritto/dovere.
Attualmente durante le ore di punta non è consentito trasportare biciclette sulla metropolitana pertanto l'intermodalità non viene favorita e molti cittadini che abitano in zone lontane dal centro sono costretti a rinunciare all'utilizzo di tale mezzo.
Estendere l'orario in cui poter trasportare biciclette renderebbe la nostra città più “gentile”. I benefici di tale misura sono rivolti a tutti i cittadini, non solo ai ciclisti. Sarebbe un primo passo per rendere la nostra città meno congestionata dal traffico.
Meno macchine comporterebbero un minor inquinamento e di conseguenza benefici per la nostra salute, per la salute dei nostri monumenti e maggior sicurezza sulle nostre strade.
Secondo il rapporto Osservasalute Aree Metropolitane 2010 redatto dall'Osservatorio Nazionale per la salute delle Regioni Italiane, Roma è seconda solo ad Oslo per quantità di spazio verde a disposizione dei cittadini ma in proporzione, avendo Oslo solo mezzo milione di abitanti, Roma è la città più verde al mondo; purtroppo i benefici di questo primato sono cancellati dall'altissimo tasso di motorizzazione degli autoveicoli e dalla massiccia presenza di motorini.

Il valore limite di particolato Pm10, che non potrebbe essere superato più di 35 giorni l'anno, a Roma viene oltrepassato per più di 81 giorni. Queste sostanza è una polvere in grado di penetrare nelle vie respiratorie e nuocere alla nostra salute.
Estendere l'orario in cui è possibile trasportare le biciclette sulla metropolitana significa iniziare a ragionare diversamente. Lo sviluppo della nostra città deve rispondere alle esigenze dei cittadini non a quelle delle automobili.
Per firmare la petizione entrare qui

venerdì 19 agosto 2011

I gatti dell'Islam

Durante il viaggio in Turchia ho avuto la possibilità di fotografare molti gatti, liberi di abitare i cortili delle moschee, i mercati, le grandi città come i villaggi. Questa immagine, ad esempio, l’ho presa nel grande Bazar di Istambul. Il cartello dice: “non buttate nulla qui dentro, non sarebbe educato”. 


L’Islam ha un rapporto senza dubbio privilegiato con i gatti, cosa dovuta probabilmente al fatto che Maometto coltivava una grande passione per questi piccoli grandi felini. Nel Corano si racconta che un giorno preferì tagliarsi il lembo della veste sul quale si era addormentata la sua gatta Muezza, piuttosto che svegliarla. 


Un’altra leggenda narra che la stessa gatta gli salvò la vita staccando la testa a un serpente velenoso che minacciava di morderlo e che per questo motivo ai gatti vennero donate le facoltà di “atterrare” sempre, da qualsiasi altezza cadano, sulle quattro zampe, le nove vite e un posto in paradiso.


Nella cultura islamica le crudeltà verso gli animali sono pesantemente sanzionate e considerate gravi peccati. In una delle raccolte canoniche più prestigiose dell’Islam, quella di Al Bukhari, si racconta che inferno e torture eterne costituirono la punizione per una donna che aveva rinchiuso il proprio gatto senza nutrirlo e senza dargli, quindi, la possibilità di procacciarsi da solo il cibo. 


Al contrario, il gatto fu demonizzato nell'Europa cristiana durante la maggior parte del Medioevo, proprio a causa dell'adorazione di cui era stato l'oggetto in passato da parte dei cosiddetti pagani. Nella simbologia medievale, il gatto era associato alla sfortuna e al male, soprattutto quando era nero, nonché all'essere sornioni e alla femminilità in genere: era un animale del diavolo e delle streghe. Gli si attribuivano dei poteri soprannaturali, tra cui proprio la facoltà di possedere nove vite. Nella notte di San Giovanni, nelle piazze, venivano bruciati vivi centinaia di gatti rinchiusi in ceste assieme alle donne accusate di stregoneria. Le epidemie di peste, dovute alla proliferazione dei ratti, potrebbero essere state una conseguenza della diminuzione in quell’epoca della popolazione dei gatti. La gattina in questa foto, identica alla mia piccola Sisma, vive tra gli scavi di Afrodisia.

I cani, nella cultura islamica, in genere sono considerati animali impuri, secondo la superficiale quanto “talebana” spiegazione che sia loro abitudine rovistare tra i rifiuti. Tuttavia, le popolazioni nomadi del deserto hanno spesso uno strettissimo rapporto con levrieri come i Saluki, compagni di caccia e autorizzati a dormire nella tenda del padrone, come un membro della famiglia.


Il gatto, al contrario del cane, è considerato un animale pulito e quindi puro.  Può essere tenuto in casa e non può essere venduto ma solo regalato. Questo micio (che somiglia parecchio al mio Roy) vive, beato lui, nei pressi della grande Biblioteca di Celso a Efeso.

lunedì 1 agosto 2011

Afrodisia ed Efeso - foto di viaggio

Afrodisia era una città romana, sede di un'importante scuola di scultura. Le statue conservate nel museo sono splendide.

Si tratta di un sito piuttosto esteso e in estate, soprattutto, continuano gli scavi.



Il tempio di Afrodite: qui si svolgevano le cerimonie rituali dedicate alla dea... tanto che poi, per esorcizzare il luogo, venne trasformato e consacrato in basilica.

Nel pomeriggio arriviamo a Efeso, l'ultima tappa del viaggio.



Medusa, raffigurata sul secondo arco del tempio di Adriano: i serpenti hanno il compito di tenere lontani gli spiriti maligni.

Vedere la grande Biblioteca di Celso e' qualcosa che ho aspettato dall'inizio di questo viaggio.

Al suo interno erano conservati 12.000 rotoli di papiro, la terza in ordine di grandezza più grande biblioteca al mondo, dopo Alessandria e Pergamo.

Le statue sulla facciata rappresentano le quattro virtù di Celso (era il governatore dell'Asia Minore all'inizio del II secolo dC): areté, ennòia, epìsteme e sophìa. Mi basterebbe possederne anche soltanto una.