lunedì 5 settembre 2011

L'Accademia della Crusca e la manomissione delle parole

Lo Stemma dell'Accademia della Crusca
Anche L'Accademia della Crusca è a rischio chiusura. Un provvedimento governativo minaccia di cancellare indiscriminatamente gli enti con meno di 70 dipendenti. Cito da Il Manifesto di ieri un articolo di Ugo M. Olivieri:
... la Crusca oggi ha una funzione importante nel promuovere ricerche scientifiche sulla lingua in funzione non solo della conservazione di un patrimonio linguistico in aperta svendita quotidiana, ma anche in funzione della necessaria base scientifica che deve esistere dietro ogni discorso che mira alla divulgazione delle idee attraverso lo strumento comunicativo per eccellenza: il linguaggio.
Interessantissimo spunto di riflessione, che va al di là del rammarico di vedere il modo vergognoso in cui procedono i tagli alla cultura.
La lingua è un bene comune, essenziale come l'aria e l'acqua: sarebbe logico tentare di proteggerla, così come sono strategici gli attacchi della destra (colpevole anche l'indifferenza della sinistra) a questo patrimonio individuale e collettivo.
Usare bene la propria lingua vuol dire esprimere con chiarezza le proprie idee, dare il giusto nome alle cose, vuol dire conoscerne il significato. Vuol dire che se tutti parliamo la stessa lingua i concetti sono definiti nello stesso modo. Per fare un esempio... "democrazia" dovrebbe avere lo stesso significato per tutti, ma sappiamo che così non è. Non so se ho chiarito il discorso... Abolire l'Accademia della Crusca considerandola un ente "inutile" perchè ha meno di 70 dipendenti vuol dire disprezzare il lavoro e lo studio sulla lingua, sui significati e sull'importanza di condividere i concetti, non solo quelli "importanti" ma anche quelli che banalmente riguardano la vita di tutti i giorni. Vuol dire dare definitivamente il via libera alla "manomissione delle parole", alla loro alterazione, violazione, danneggiamento anche nei loro significati più profodi.

4 commenti:

Palin ha detto...

A me più che il programma della P2 sembra che stiano seguendo quello della Fattoria degli Animali e di 1984...

Tattersail ha detto...

Eh già... banalizzando un po' guarda tu come è stato "manomesso" il significato di "Grande Fratello"...

Modessa ha detto...

Ma rifletteteci, pure voi.

In un'epoca in cui basta cliccare I like per esprimere un'opinione che bisogno c'è dell'Accademia della Crusca?
Ormai quelli che ne sanno bastano e avanzano, visto che a scuola proprio ci si deve andare basterà quello che si trova sui libri, sulla suddetta Accademia. Chi scrive ancora libri di letteratura italiana e simili potrà decantarla quanto vuole, non sarà mica proibito, e poi tra qualche anno diranno che si trattò di un deprecabile errore, quando si decise di chiuderla.

Ma vi devo proprio insegnare tutto, oh.

Anonimo ha detto...

La ricerca fatta dall'accademia della Crusca può farla benissimo qualsiasi ateneo di lettere: se è questo il motivo per tenerla in vita, è veramente un motivo debole. Se invece la Crusca deve servire per tutelare la lingua, che lo faccia allora! ma lo faccia veramente, e si li si limiti invece a pubblicare soporiferi pipponi su fatti marginali della lingua: la tuteli dagli anglicismi dicendoci quali sono gli equivalenti italiani, la tuteli facendo pressione sugli organi di comunicazione affinché inizino a comunicare in un italiano corretto e con meno anglicismi, lo faccia facendo pressione sulla PA affinché lo Stato parli italiano e non stranieri (la spending review che è? si chiama "revisione della spesa")