giovedì 14 luglio 2011

Mario, all'angolo di via Boccea

Mario sta spesso seduto in qualche angolo di via Boccea, adesso che è estate segue il giro del sole per trovare posticini all'ombra. A volte non c'è neanche a cercarlo per tutta la strada: uno volta l'ho visto di sfuggita sul 46, chissà dove stava andando.
E' anziano, Mario. Non saprei dargli un'età, forse però è più giovane di quello che sembra. Piccolo, magro e con una ragnatela di rughe sul viso, dà un'idea di pulito. Se ti avvicini a parlargli sgrana grandi occhi celesti, come per vederti meglio. Porta sempre in testa un berrettino tipo quelli da baseball e accanto ha una piccola borsa da viaggio.
Non è sempre da solo, però. Via Boccea è una strada frequentata, piena di negozi. Spesso qualcuno si ferma a parlare un po' con lui, soprattutto donne, ragazze e signore più in età. Fa tenerezza, Mario. A volte mi siedo vicino a lui e gli chiedo come sta e se ha bisogno di qualcosa. Parla con una voce esile e sembra faccia un po' di fatica a trovare le parole, quando fa così sembra un bambino. Non parla molto ma ascolta volentieri e non accetta soldi, Mario: non li vuole. Ti guarda con gli occhioni celesti e ti chiede piano con un sorriso senza denti se gli puoi comprare una pasta alla mandorla, perchè è morbida e la può masticare bene, e un succo d'arancia, perchè c'è la vitamina C. Certo che te la compro la pasta alla mandorla, Mario... a anche quella con la mela, perchè è morbida anche quella, poi mi siedo un po' con te e ti racconto qualcosa.

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