domenica 16 settembre 2007

Da Marco

23 agosto 2005

Sono a Perugia da quasi tre settimane ormai e domenica prossima tornerò a Roma. Qui ho avuto un sacco di problemi per collegarmi alla rete ed è questa la ragione della mia prolungata assenza. Stasera mi ha detto bene e, per quanto mi sarà possibile, cercherò anche di fare un giro di visite.
Era molto tempo che non trascorrevo un periodo così lungo da queste parti e, malgrado il pessimo tempo di questi ultimi giorni, ho riscoperto un bel po' di posti che frequentavo secoli fa. Come ho scritto altre volte su queste pagine, l'Umbria è un luogo dove, se non esistesse Roma, mi piacerebbe vivere. La casa dei miei genitori (che vivono qui sei mesi lìanno) si trova in campagna, su una collina simpaticamente colonizzata dai romani: nella foto che posto si vede la finestra della mia camera. Sono contenta che anche ad Andrea piaccia molto stare qui.
Purtroppo quest'anno il Trasimeno ci ha tradito: il maltempo lo ha reso melmoso e pieno di alghe... peccato, perché la solitaria spiaggetta di Castiglione del Lago mi manca molto. Il nano è molto esigente in fatto di fondali e dunque abbiamo riesumato la piscina intercomunale di Tavernelle dove da ragazzini andavamo io e Stefano quando non avevamo ancora la macchina e giravamo in motorino. Siamo rimasti sorpresi nel vedere che è diventata davvero bellissima: il bagnino ci ha detto che la chiamano il mare dell'Umbria. Pratino all'inglese sterminato, quattro vasche di profondità variabile, scivoli grandi e piccoli per giocare con l'acqua, bar, ristorante, cinema per i piccoli con cartoni animati per la sosta dopo il pranzo, sorveglianza molto attenta e cortese (per chi vuole dare un'occhiata ecco il sito: www.piscinetavernelle.it). Insomma, una risorsa preziosa che ci consente di trascorrere giornate a prendere il sole sul lettino mentre il nano sembra una criceto sulla ruota quando sale e scende decine di volte dal suo scivolone a treccia preferito. Come al solito, ci sembra strano tornare in posti che frequentavamo da ragazzi adesso che siamo definitivamente adulti e abbiamo un bimbo. Vivissimi complimenti, comunque, alla società che gestisce questo impianto.
Stamattina abbiamo fatto un salto a Deruta perché dovevo prendere due regali per amici che hanno festeggiato in queste settimane il loro compleanno. Siamo passati per la Marscianese alta e con mia madre abbiamo ricordato un persona davvero carina che adesso non c'è più. Si chiamava Marco e aveva con i suoi genitori un grande negozio su quella strada che vendeva biancheria per la casa, capi di intimo, tessuti. Era un gran bel ragazzo sui venticinque anni, con i capelli scuri e gli occhi chiari... tante volte noi signore abbiamo detto: peccato che sia gay... Aveva un gusto squisito, era lui che si occupava delle forniture per il negozio, molte delle mie lenzuola e tovaglie vengono da lì. Nessuno come lui sapeva consigliarmi con il suo garbo sui costumi da bagno che mi stavano bene o meno e devo dire che belli così non ne ho più trovati. È morto di AIDS nel '92, mi sembra, uno dei primi a essersi infettato quando ancora, negli anni '80, non si sapeva bene cosa fosse e non si prendevano precauzioni. Siamo rimasti tutti sconvolti quando lo abbiamo saputo e addolorati dalla sua scomparsa. Adesso, al posto di quel grande negozio, c'è un supermercato CONAD, dove ci siamo fermati a fare la spesa guardandoci intorno e ricordando quel delizioso e sfortunato ragazzo. Sua madre ha conservato uno spazio lì accanto, dove ancora vende biancheria e tessuti per la casa e quel piccolo negozio si chiama Da Marco.

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