lunedì 17 settembre 2007

S. Valentino alla rovescia

13 febbraio 2005

Impossibile ignorare il 14 febbraio, un “postino” va fatto.
Questo sarà il 23° S. Valentino che io e Stefano passiamo insieme: ci siamo regalati tutto il regalabile (se considerate anche i compleanni, i Natali, gli anniversari) e quindi potete immaginare la fatica di trovare ogni volta qualcosa di originale, divertente e soprattutto “pensato”. Non dico cosa ho preso per lui perché è una sorpresa per questa sera e so che viene ogni giorno a visitare questo blog, anche se non lascia mai commenti (scritti, a voce anche troppi).
Che dire di questa ricorrenza? Troppo facile parlarne descrivendo uscite piacevoli, vacanzine a due, cenette a lume di candela, che pure sono sacrosante e necessarie.
S. Valentino, secondo me, è una ricorrenza da festeggiare tutti i giorni “in trincea”.
S. Valentino è trascorrere un noioso week-end a casa perché nostro figlio ha l’influenza.
S. Valentino è appaiare e rammendare calzini (i frequentatori abituali sanno di cosa parlo).
S. Valentino è sorridere quando la sera si addormenta sul divano (qualche volta, doveroso precisare).
S. Valentino è fare finta di niente quando guardo le foto che mi fa dove sembro sempre più brutta e soprattutto più vecchia.
S. Valentino è stirare le camicie.
S. Valentino è sopportare con stile le sue piccole manie, nevrosi, puntigli.
S. Valentino è non parlarsi per un paio di giorni perché abbiamo litigato, aspettando di vedere chi dei due cede prima.
S. Valentino è essere ancora in due a costruire ogni giorno, come quando eravamo ragazzini, il nostro futuro insieme. L’importante è divertirsi ancora tanto a farlo.

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