lunedì 17 settembre 2007

Desideri irrealizzabili

17 febbraio 2005

Ho tanti desideri e penso che prima o poi riuscirò a realizzarli, in un modo o nell’altro.
Uno però so già che non lo raggiungerò mai. Mi piace la montagna, mi piace il trekking: io e Stefano siamo due montanari estivi. Negli ultimi anni siamo andati soprattutto al mare, Andrea si mette a mollo intorno alle 10 del mattino e lo ripeschiamo in serata. Però… la montagna, le Dolomiti sono un’altra cosa. Svegliarsi presto e preparare lo zaino, riempire le borracce, mettersi gli scarponi e salire. Le rocce che all’alba e al tramonto assumono una tonalità rosata. Non incontrare nessuno per ore e poi arrivare a un rifugio e mettersi a chiacchierare con chi trovi già lì. La cioccolata calda quando fa freddo. La montagna è qualcosa che, ho sempre pensato, ti mette di fronte ai tuoi limiti e mi piace anche per questo. La fatica di salire e magari pensare che non ce la fai a tornare indietro. Le vertigini che ti prendono in un momento in cui non dovrebbero proprio e provare la paura. In montagna, si dice, quando hai paura devi fermarti: è vero, altrimenti diventa pericolosa.
Ecco, il mio desiderio irrealizzabile è quello di salire sull’Everest. So che non ce la farei mai, perché non ho, come si dice, il fisico adatto e, probabilmente, non ho nemmeno il coraggio e la forza di arrivare fin lassù. Prima o poi andremo in Tibet e in Nepal, lo stiamo dicendo da un sacco di tempo, e io mi accontenterò di osservare la vetta dell’Everest da lontano, pensando che è bello lo stesso anche il semplice fatto di poterla vedere almeno una volta nella vita.
Bisogna accettare i propri limiti, è l’unico modo per superarli.

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