domenica 16 settembre 2007

De amicitia

28 novembre 2005

Guardo con impazienza la gente che esce dalla metropolitana. Cerco capelli neri e una fronte alta e spaziosa. Ma perché non ho ripassato per bene la foto sul suo blog stamattina, prima di uscire di casa? Invece la riconosco subito e le vado incontro: curioso, sono emozionata.
Fino a qualche anno fa pensavo che i miei amici veri sarebbero stati solo quelli che conosco da una vita. Quelli con cui si è cresciuti insieme e con cui si è condiviso tanto. Chi mi ha fatto cambiare idea è stata ziaConsu: quando siamo diventate amiche, ormai quasi dieci anni fa, ho improvvisamente ho avuto la certezza che, anche se non avevamo mai gattonato insieme, sarebbe stato comunque per sempre. Ho capito, purtroppo in tarda età, che non è proprio vero che puoi condividere intimamente, nel senso di diventare amico nel più profondo significato del termine, solo con chi conosci da quando sei ragazzino o comunque giovane. Chissà quanta gente mi sono persa così. Comunque, inutile piangere sul latte versato, tanto per dire una banalità... diciamo che mi sono ampiamente rifatta, esplorando con diligenza inedite opportunità.
LaCri è a Roma, stavolta non abbiamo perso l'occasione. Mi dispiace solo che questa città stia mostrando proprio in questi giorni il suo lato peggiore: piove, fa freddo, c'è lo sciopero dei mezzi e il traffico è, come al solito in questi casi, impazzito.
LaCri come ziaConsu. Consuelo mi ha fatto capire che si può diventare amici anche da grandi, laCri che l'amicizia vera può arrivare anche dal web. Abbiamo tanta strada ancora da fare, certo, ma la partenza è ottima. Iniziamo a chiacchierare riprendendo discorsi iniziati sul blog o di corsa sul cellulare. Ha occhi molto belli: scuri, profondi e con un taglio particolare, esaltato da un filo di trucco. Fa freddo, per fortuna mi sono ricordata di mettere in borsa le chiavi dell'ufficio e ci rintaniamo lì, tanto oggi non ci sarà nessuno a disturbarci. Ci raccontiamo un po' di cose, cerchiamo di capire meglio cosa facciamo nelle nostre vite tutti i giorni. Ci annusiamo un po', insomma, e l'odore che sento è buono. Pranziamo insieme, abbiamo tempo, sono contenta di incontrarla da sola, perché riusciamo ad approfondire i discorsi con intensità, a capirci meglio. Penso che sul web si perde tanto: ascoltare la risata della Cri e guardarla negli occhi è tutta un'altra cosa.
Arriva il momento in cui deve andar via. Ci sarebbe ancora tanto da raccontarsi e ancora tanto discoprire l'una dell'altra, ma va bene anche così: la prossima volta riprendiamo da qua.

Ancora una cosa: posto questa splendida poesia di Gibram, dedicandola alla Cri e a tutti i miei amici.


Sull'amicizia
Di Kahil Gibram

E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

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