martedì 18 settembre 2007

Tornare a casa

19 novembre 2006

Ci sono tanti modi di tornare a casa. Quando si è bambini si aspetta che qualcuno apra la porta, perché non si possiedono ancora le chiavi... e dentro c'è qualcuno che ti accoglie, ti chiede come è andata a scuola e sta aspettando il tuo rientro. E poi, da ragazzi... magari si fa tardi la notte, dopo il coprifuoco, si infilano piano piano le chiavi nella toppa per non fare rumore e svegliare chi già dorme... e che silenziosamente tira un sospiro di sollievo dopo l'attesa insonne alla finestra: anche stavolta è andata bene.
Fino a un dato momento c'è sempre in casa qualcuno che aspetta il tuo ritorno... che ha preparato la cena e ha acceso le luci. Dopo... chissà: magari sei proprio tu che pensi a creare un ambiente accogliente per chi deve ancora arrivare, metti la musica, prepari la cena e accendi anche una candela a tavola, perché ti piace così. Poi a un certo punto non rientri più da sola: tieni forte nella tua la mano di tuo figlio che non vede l'ora di varcare la soglia per mettersi a giocare e fare merenda... i tuoi gatti ti vengono incontro con la coda per aria e sembrano chiederti: allora, quando si mangia? E intanto, mentre ti togli la giacca e posi la borsa, pensi alle migliaia di volte in cui sei già rientrata, in case diverse, in situazioni diverse e con stati d'animo di tanti colori: quali altri modi di tornare a casa mi riserva il futuro? Spero che siano belli come quelli che ho vissuto finora...
Sono un po' di giorni che ho in testa questo post... parlando con la mia amica RitaJ mi era venuto in mente e lì era rimasto: lo dedico a lei e a tutti quelli che, dopo una certa età, si sono rotti il cazzo di rientrare a casa in un certo modo e vogliono cambiarlo.

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