lunedì 17 settembre 2007

Gottardo, Girardengo & De Gregori

14 marzo 2005

Mio nonno si chiamava Gottardo, non chiedetemi come mai i suoi genitori avessero deciso di chiamarlo così perché non lo so. Era nato nel 1914 e sono ormai tanti anni che non c’è più. Per me e mio fratello è stato un nonno speciale: era molto bravo e accogliente con i bambini, un po’ meno con gli adulti ma questa è un’altra storia. Era un appassionato di ciclismo, non tanto in prima persona, anche se gli piaceva molto andare in bicicletta. Amava seguire in televisione e sui giornali il Giro d’Italia e la Milano-Sanremo. Sulla spiaggia in estate costruiva delle bellissime piste con la sabbia su cui facevamo decine di tornei con le palline di plastica trasparente (ve le ricordate?), molto leggere, con all’interno le immagini dei campioni del ciclismo. Guardavamo con lui le gare alla TV, un po’ ci annoiavamo perché ci sembravano tutte uguali, non succedeva mai niente di speciale e non vedevamo l’ora che tornasse a giocare con noi… personalmente non ho mai capito lo spirito del ciclismo, anche se nonno Gottardo mi diceva che era un gioco di squadra e che dove dovevi essere davvero molto forte e paziente per arrivare al traguardo. Ci raccontava la storia di Coppi e Bartali, la Dama Bianca, Alfredo Binda… ma soprattutto diceva che per lui il più grande campione di tutti i tempi era stato Costante Girardengo. Era stato il campione della sua infanzia e adolescenza, quando si poteva seguire il Giro solo sui giornali e possedere una bici era un sogno per la maggior parte dei ragazzini. Quello che non mi aveva raccontato e che ho scoperto solo qualche anno fa riguarda l’amicizia di Girardengo con un famoso bandito italiano dell'epoca: Sante Pollastri, suo grande tifoso. Era sempre riuscito a farla franca, ma quando un poliziotto scoprì sua la passione per il ciclismo e per il grande campione, riuscì ad arrestarlo nei pressi di un traguardo dove Sante aspettava l’arrivo dell’amico. Questo episodio della vita di Girardengo suggerì a Francesco De Gregori l’idea per una canzone che a me piace molto e che riporto di seguito.
Anche a Gottardo sarebbe piaciuta, purtroppo non ha potuto ascoltarla.

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