domenica 16 settembre 2007

Io, la mia mamma & la guerra dei mondi

29 aprile 2005

Quando io e mio fratello eravamo ragazzini nei primi anni '70, la nostra mamma (si chiama Piera e ogni tanto mi lascia commenti carini sul blog) ci portava spesso, durante la settimana dopo la scuola, al cinema. Soprattutto in inverno, con la pioggia e il cattivo tempo, ci piaceva molto a tutti e tre passare il pomeriggio a vedere un film. Il videoregistratore non c'era, il DVD nemmeno, il videonoleggio non era contemplato... il televisore era in bianco e nero... meglio il cinema, no?
In quegli anni c'erano pochi film a cartoni animati sul grande schermo. A Natale usciva quello di Walt Disney e poi era finita lì. Mi ricordo ancora come grandi eventi l'uscita de Gli Aristogatti e di Robin Hood (quello con Sir Biss). Poi c'era FBI Operazione Gatto e Quattro bassotti per un danese, ma nel complesso la programmazione al cinema per i bambini era molto limitata, rispetto all'offerta di oggi. Il problema quindi era che la scelta del film si trasformava in un bel grattacapo per la mia mamma: cartoni niente, quindi in genere ripiegava sui western. Ne abbiamo visti un numero incalcolabile (tra cui il mitico Il piccolo grande uomo e persino Corvo Rosso non avrai il mio scalpo). Una volta ci portò anche a vedere Il Deserto dei Tartari, che per me rimase un grande mistero finché non l'ho in seguito rivisto da grande e ne ho finalmente compreso il senso per conto mio (mamma me lo aveva spiegato ma non avevo capito lo stesso)
Un giorno poi le venne la splendida idea di portarci a vedere La Guerra dei Mondi, quello uscito nel '53 con la regia di Haskin, in qualche cinema di essai. Fu in realtà una pessima trovata: rimasi terrorizzata per più di una settimana (avevo forse 7/8 anni), ad ogni rumore sobbalzavo. Ancora oggi questo episodio è sovente oggetto di contesa e discussione tra me e la mia mammina: le sostiene che sono esagerata e io le rinfaccio che ha fatto una scelta da irresponsabile. Tra l'altro, sono convinta che la mia fobia dei ragni affondi le sue radici proprio in quella occasione: se ricordate in una delle ultime scene del film si vede il portello dell'astronave che si apre piano piano e una mano aliena, verde e tentacolare (simile a una grosso ragno, appunto), esce fuori e poi si affloscia perché il marziano muore.
Insomma, penso che la mia tenera mente sia stata duramente segnata dall'esperienza. Tuttavia, molti anni dopo, riuscii a vincere la ripugnanza e a vedere nuovamente La Guerra dei Mondi. Adesso so che è un bellissimo film di fantascienza, tratto da un romanzo di H.G. Wells del 1898 che ispirò anche la celebre e clamorosa beffa radiofonica di Orson Welles. Anche la fobia dei ragni da allora è molto migliorata: adesso non scappo più e posso chiamare aiuto.
Tra un po' uscirà il remake di questo film, di Spielberg con il sempre bonastro Tom Cruise. Il film del '53 venne realizzato in piena guerra fredda e può essere letto come una spudorata metafora della minaccia comunista e della demonizzazione della Russia dell'epoca. È un paragone grossolano che, seppur probabilmente vero, nulla toglie alla sua bellezza e al fatto che i supercattivi alieni vengono alla fine sconfitti non dalla tecnologia o dalla violenza ma da esseri molto piccoli e apparentemente inoffensivi. Sono curiosa di vedere cosa ne ha tirato fuori Spielberg e anche di ammirare il mitico (per me) Tom Cruise, il cui sorriso è ancora il più seducente dell'intero globo terracqueo (Stefano escluso, naturalmente).

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